1. Apparato Gastrointestinale
1.1. problematiche possono sorgere sia during che post
1.1.1. disturbi maggiormente rappresentati
1.1.1.1. sintomi tratto digestivo superiore
1.1.1.1.1. nausea
1.1.1.2. sintomi dal tubo digestivo inferiore,
1.1.1.2.1. inappetenza
1.1.1.2.2. sanguinamento tubo digerente
1.1.1.2.3. crampi addominali, diarrea
1.1.2. può causare insorgenza sintomi gastro intestinali
1.1.2.1. specie atleti lunga distanza
1.1.3. Corsa causa sollecitazioni traumatiche dei visceri
2. Ipertensione Arteriosa e Cardiopatia Ipertensiva
2.1. Ipertensione
2.1.1. pressione normale 135-85
2.1.2. si misura con sfigmomanometro
2.1.2.1. paziente seduto da almeno 5 minuti
2.1.3. allenamento effetti ipotensivi
2.1.4. primitiva (maggior parte)
2.1.4.1. dovuta a cause non note
2.1.5. secondaria (minoranza)
2.1.5.1. dovuta a danno renale
2.1.5.2. ipertiroidismo
2.1.5.3. sindrome ipercinetica
2.1.5.4. insufficienza aortica
2.1.6. sovraccarico cronico produce lesioni a numerosi organi
2.1.6.1. in primo luogo cuore, cervello, reni
2.1.7. in base al danno di organo
2.1.7.1. stadio 1
2.1.7.1.1. ipertensione con assenza di segnali clinici di danno organo
2.1.7.2. stadfio 2
2.1.7.2.1. si possono presentare
2.1.7.3. stadio 3
2.1.7.3.1. condizione grave danno organo
2.1.7.3.2. presente Angina a livello cardiaco
2.1.7.3.3. a livello cervello
2.1.7.3.4. emorragia a livello retinico con edema papillare
2.2. Misurazione pressione in ambito sportivo
2.2.1. Step test causa componente isometrica maggiore pressione
2.2.1.1. necessità di misurare pressione coricato dopo 30-60 s
2.2.1.1.1. ortostatismo fa cadere presione
2.2.2. test cicloergometro
2.2.2.1. per prova massimale
2.2.2.1.1. pressione aumenta di 50-70 ml
2.2.3. negli sport di potenza
2.2.3.1. consigliabile test isometrico
2.2.4. durante sforzo prolungato a carico fisso (endurance)
2.2.4.1. presisone sale
2.2.4.1.1. poi tende a diminuire per vasodilatazione periferica del distretto cutaneo
2.2.5. Idoneità può essere concessa a soggetti ipertesi per attività di potenza
2.2.5.1. test al cicloergometro con valori inferiori a 240
2.2.6. Idoneità atleti a impegno cardio vascolare
2.2.6.1. valori inferiori a 170-100
2.2.6.1.1. presisone durante il test minore di 240
2.3. Ipertrofia ventricolare sx Atleta iperteso
2.3.1. difficile stabilire se fisiologica o patologica
2.3.1.1. necessario ECG
2.3.1.1.1. associato al color doppler
2.3.1.2. E' i tipo di geometria ventricolare che da utili indicazioni
2.3.1.2.1. Iperteso
2.4. Ipertensione e attività sportiva Agonistica
2.4.1. criteri di riferimento del COCIS (comitato organizzativo cardiologico idoneità dello sport)
2.4.1.1. Ipertensione seondaria
2.4.1.1.1. giudizio idoneità rinviato alla rimozione causa
2.4.1.2. ipertensione 3 stadio
2.4.1.2.1. preclusa attività agonistica
2.4.1.3. Sport di Potenza
2.4.1.3.1. ok se a riposo >140-90
2.4.1.3.2. nei soggetti borderline e in assenza di compromissione organi
2.4.1.4. Sport a medio o alto impegno cardiovascolare
2.4.1.4.1. ok se <170-100 a riposo e <240 durante test
2.4.1.5. Sport a impegno minimo
2.4.1.5.1. si può concedere anche a leggeri livelli ipertensione
2.4.2. per atleti in trattamento con farmaci
2.4.2.1. può essere concessa idonetià
2.4.2.1.1. attenzione che alcune sostanze sono doping
2.4.2.1.2. terapia deve dimostrare reale efficacia
2.4.3. attività fisica effetto protettivo per ipertensione
2.4.3.1. in particolare attività a impegno moderato
2.4.3.1.1. attività ad alta intensità non pare portare benfici maggiori
2.4.3.2. grazie a riduzione tono simpatico
2.4.3.2.1. riduzione sistema renina-angiotensina-aldosterone
2.4.3.3. esercizio isotonico e dimanico
2.4.3.3.1. prestare attenzione causa aumento pressione
3. Coma
3.1. paziente totalmente affidato a cure esterne
3.1.1. incapace respirare e nutrirsi
3.1.2. stato di coscienza ridotto
3.1.2.1. non reagisce agli stimoli
3.1.2.1.1. nè interni nè esterni
3.1.2.2. alterazioni qualitative
3.1.2.2.1. interessano psichiatra
3.1.2.3. alterazioni quantitative
3.1.2.4. assetto neurologico è quello di essere vigile
3.1.2.4.1. contiene la sintesi delle funzioni cognitive ed affettive
3.1.2.4.2. Vigilanza
3.1.2.5. Catatonia
3.1.2.5.1. condizione di arresto psicomotorio
3.2. marcata sofferenza del Sistema Nervoso Centrale
3.2.1. Emisferi cerebrali e/o tronco encefalico
3.2.1.1. un danno emisferico bilaterale può dare origine al coma
3.2.1.1.1. un danno monolaterale non causa coma
3.3. quadro clinico
3.3.1. coscienza
3.3.1.1. ridotta o assente
3.3.2. atti respiratori
3.3.2.1. sono nel tronco encefalico
3.3.2.1.1. lesioni a tali aree provocano serie alterazioni al respiro
3.3.3. pupille
3.3.3.1. importante significato diagnostico
3.3.3.2. aree tronco encefaliche che controllano la coscienza
3.3.3.2.1. vicine alle vie pupillari
3.3.3.3. Anisocoria
3.3.3.3.1. pupille con diametro diverso
3.4. valutazione globale soggettiva
3.4.1. diversi gradi
3.4.1.1. Coma 1
3.4.1.1.1. abbassamento di tutto il livello di interazione mentale
3.4.1.1.2. paziente sopito
3.4.1.2. Coma 2
3.4.1.2.1. soggetto assopito in maniera più evidente
3.4.1.3. Coma 3
3.4.1.3.1. paziente giace inerte
3.4.2. Scala del coma di Glasgow
3.4.2.1. per avere catalogazione coma (punteggio da 0 a 5)
3.4.2.1.1. risposta verbale
3.4.2.1.2. apertura occhi
3.4.2.1.3. motilità arti
3.4.2.2. punteggio 15 persona sana
3.4.2.2.1. somma dei tre punteggi
3.4.2.2.2. superiore a 8 non è grave
4. Patologia Cerebrovascolare
4.1. flusso cerebrale direttamente dipendente dalla PA sistemica
4.1.1. e inversamente dipendente dalle resistenze periferiche
4.2. Ischemia
4.2.1. riduzione patologico o assenza di flusso in un'area cerebrale pressioni normali
4.2.1.1. area non irrorata va incontro a danno ischemico
4.3. Stroke
4.3.1. sofferenza del cervello con conseguente variazioni del flusso ematico
4.3.1.1. causa ischemica (85%)
4.3.1.1.1. assenza di flusso
4.3.1.2. causa emorragica (10%)
4.3.1.2.1. rottura arteria
4.3.2. classificazione in base al tempo di insorgenza
4.3.2.1. TIA (attacco ischemico transitorio)
4.3.2.1.1. se il tutto si risolve in 24 ore
4.3.2.2. RIND (evento con recupero ritardato)
4.3.2.2.1. se avviene dalle 24h alle 3 settimane
4.3.2.3. Stroke in evoluzione (trombotico)
4.3.2.3.1. stroke completo con danno definitivo
4.4. Ictus emoraggico
4.4.1. emoraggia intracerebrale spontanea a sede tipica
4.4.1.1. dovuta all'ipertensione
4.4.2. emoraggia intracerebrale spontanea a sede atipica
4.4.2.1. dovuta ad ipertensione, aneurismi o MAV (malformazioni artriovenose)
4.4.2.1.1. MAV malformazioni arteriovenose
4.4.2.1.2. Aneurisma Cerebrale
4.4.3. ESA emoraggia sub aracnoidea
4.4.3.1. tra parenchima e aracnoide
4.4.3.1.1. causata da aneurismi
4.5. Complicanze
4.5.1. Idrocefalo: Acuto
4.5.2. Risanguinamento
4.5.3. Vasospasmo
4.5.3.1. più percolosa
4.5.3.1.1. restringimento prolungato di arteria cerebrale
4.5.4. Alla fine del trattamento paziente misurato tramite scala di Hunt Hess e di GOS (Glasgow Outcoming Scale
5. Neurotraumatologia
5.1. trauma cranico punteggio globale della scala di Glasgow
5.1.1. 14-15 minore - 9-13 moderato - 8 in giù grave
5.1.2. soggetto con trauma cranico può avere lesioni PRIMARIE
5.1.2.1. lesioni parti molli
5.1.2.2. fratture craniche
5.1.2.3. Ematoma Epidurale
5.1.2.3.1. raccolta di sangue che va aumentando
5.1.2.3.2. ipertensione endocranica (nausea, cefalea, bradicardia)
5.1.2.4. Ematoma Subdurale
5.1.2.4.1. Lesione primaria Ematoma subdurale acuto (in 72 ore)
5.1.2.4.2. Ematoma subdurale subacuto (72 ore in poi)
5.1.2.4.3. Ematoma subdurale cronico
5.1.2.5. Ematoma intracerebrale
5.1.2.5.1. torpore fino al coma
5.1.2.5.2. traumi di notevole intensità
5.1.2.5.3. ipertensione endocranica (nausea, cefalea, bradicardia)
5.1.2.6. che più avanti scateneranno lesioni SECONDARIE
5.1.2.6.1. indotte dalle lesioni primarie
6. Cardiomiopatie
6.1. Cardiomiopatia ipertrofica (rara)
6.1.1. età giovane o adulta
6.1.2. quadro morfologico
6.1.2.1. ipertrofia miocellulare
6.1.2.2. disorganizzazione orientamento spaziale delle miofibrille o miocellule o interi fasci
6.1.2.3. fibrosi con aumento del tessuto connettivo
6.1.3. anomalie molecolari delle proteine contrattili su base genetica
6.1.3.1. età adulta peggioramento emodinamico dovuta a fibrosi miocardica
6.1.3.1.1. comprissione funzione ventricolo SX
6.1.3.1.2. causa aumento ipertrofico e aumento fibrosi
6.1.4. Sintomi
6.1.4.1. Dispnea sintomo frequente
6.1.4.1.1. legata alla compromissione del riempimento diastolico
6.1.4.2. Sincope o pre sincope primo sintomo malattia
6.1.4.2.1. legata alla riduzione Gittata cardiaca
6.1.4.3. Cardiopalmo
6.1.4.3.1. dovuto ad alterazione del ritmo
6.1.5. può portare a morte improvvisa
6.1.5.1. dovuta ad incapacità di mantenere adeguata gittata cardiaca
6.1.6. valutazione clinica
6.1.6.1. scoperte attraverso casuali anomalie ECG
6.1.6.2. valutazione dopo 3-6 mesi di allenamento
6.1.6.2.1. parete cuore dovrebbe diminuire
6.1.6.3. sconsigliata attività sportiva
6.2. Cardiomiopatia Dilatativa
6.2.1. dilatazione della cavità cardiache con perdita funzione pompa
6.2.1.1. in particolare ventricolo sx
6.2.1.1.1. forme secondarie dovute a: fumo, alcol, ischemia, infarto
6.2.2. Anche il cuore d'atleta è più dilatato
6.2.2.1. ma le pareti sono più spesse
6.2.3. sconsigliata attività sportiva agonista
6.3. Cardiomiopatia ventricolare aritmogena
6.3.1. processo degenerativo necrotico
6.3.1.1. miociti sostituiti da tessuto adiposo o fibro adiposo
6.3.1.1.1. da epicardio a endocardio
6.3.2. comporta sviluppo aritmie
6.3.2.1. impulso elettrico è rallentato, scompensato
6.3.3. perfomance cardiaca normale
6.3.3.1. spiccata tendenza sviluppo aritmie ventricolari complesse
6.3.3.1.1. possono essere letali
6.3.4. 4 fasi
6.3.4.1. Fase 1
6.3.4.1.1. anomalie o aritmie minime
6.3.4.2. Fase 2
6.3.4.2.1. sintomatologia clinica importante
6.3.4.3. Fase 3
6.3.4.3.1. insufficienza ventricolare
6.3.4.4. fase 4
6.3.4.4.1. insufficienza ventricolare dovuta a progressiva dilatazione dei ventricoli
6.3.5. esami
6.3.5.1. Ecocardiografia
6.3.5.1.1. esame di elezione
6.3.5.2. biopsia
6.3.5.3. Risonanza Magnetica
6.4. Miocardite
6.4.1. Infiammazione del miocardio
6.4.2. malattia autoimmune infettiva
6.4.2.1. causata da virus o batteri
6.4.3. difficile individuazione
6.4.3.1. disturbi del ritmo, anomalie varie
6.4.4. una volta guarito almeno 6 mesi prima di attività sportiva
6.5. Pericarditi
6.5.1. genesi virale
6.5.1.1. frequenti in persone colpite da sindrome influenzale
6.5.2. infiammazione stadi sub epicardici
6.5.2.1. interessamento del cuore
6.5.3. gran dolore toracico con rialzo termico
6.5.3.1. talvolta simula quello dell'infarto
6.5.4. una volta guarito almeno 6 mesi prima di attività sportiva
7. Cardiopatie congenite
7.1. malformazioni più frequenti dalla nascita
7.1.1. attività sportiva deve essere ben valutata
7.2. Cardiopatie con iper afflusso polmonare per shunt (comunicazione) sx-dx
7.2.1. pre triscuspide
7.2.1.1. comunicazione tra sistema venoso e arterioso a bassa pressione (shunt tra atri)
7.2.1.1.1. difetti interatriali
7.2.2. post tricuspide
7.2.2.1. difetti del setto intervetricolare
7.2.2.1.1. possono chiudersi spontaneamente
7.2.2.2. Pervietà del dotto di Botallo
7.2.2.2.1. mancata chiusura post nascita
7.3. cardiopatie con ostruzione dell'efflusso
7.3.1. a livello polmonare o sistemico
7.3.1.1. costituite da stenosi (restringimento) POMONARE isolata
7.3.1.1.1. va valutata la gravità della lesione in base al gradiente pressorio
7.3.1.1.2. può essere sottovalvolare, sopravalvolare o valvolare
7.3.1.1.3. attività sportiva: forme lievi ok, forme severe no
7.3.1.2. costituite da stenosi AORTICA
7.3.1.2.1. ostruzione dell'efflusso del ventricolo sx
7.3.1.2.2. Coartazione Aortica
8. Aggiustamenti Cardiovascolari nelle attività sportive
8.1. durante esercizio fabbisogno muscoli O2 può crescere rapidamente (30-40 volte)
8.1.1. aumento di flusso e estrazione O2
8.1.1.1. Aggiustamenti centrali
8.1.1.1.1. Cuore aumenta Gittata Cardiaca
8.1.1.2. Aggiustamenti Periferici
8.1.1.2.1. a fronte della elevata richiesta
8.1.1.2.2. termoregolazione
8.1.2. quantità di O2 proporzionale allo sforzo (VO2)
8.2. Adattamenti nelle diverse discipline
8.2.1. Sport di resistenza
8.2.1.1. induce adattamenti morfologici più rilevanti a cuore e circolazione
8.2.1.1.1. aumento VO2 max
8.2.1.1.2. maggior utilizzo di acido lattico durante lo sforzo
8.2.1.1.3. notevole aumento gittata sistolica durante lo sforzo
8.2.2. Sport di Potenza
8.2.2.1. allenamenti diversi
8.2.2.1.1. orientati all'ipertrofia concentrica
8.2.2.2. adattamenti centrali
8.2.2.2.1. aumento massa miocardica
8.2.2.3. adattamenti periferici
8.2.2.3.1. ipertrofia concentrica
8.2.3. Sport di Destrezza
8.2.3.1. impegno cardiaco di tipo neurogeno
8.2.4. Nel disallenamento regressione dei progressi
9. Cardiopatia Ischemica
9.1. malattie dell'età adulta
9.1.1. nei giovani atleti dovuta ad anomalie coronariche o abuso di sostanze
9.2. Attività fisica come prevenzione primaria e secondaria
9.3. Circolo arterioso coronarico
9.3.1. vasi epicardici
9.3.1.1. funzione conduttiva, minima resistenza al flusso
9.3.2. prearteriole
9.3.2.1. funzione di mantenere costante pressione di perfusione a livello arteriolare
9.3.2.1.1. offrono resistenza apprezzabile
9.3.3. arteriole
9.3.3.1. responsabili regolazione metabolica flusso coronarico
9.3.3.1.1. principale componente di resistenza
9.3.4. Durante l'attività le resistenza causa rilascio metaboliti locali: Adenosina
9.3.4.1. vasodilatori
9.3.4.1.1. aumento flusso coronarico
9.3.5. Cuore genera propria pressione di perfusione
9.3.5.1. endotelio funzione importante di vasodilatatore o coscrittore
9.3.5.1.1. endotelio molto importante
9.3.6. consumo ossigeno FC x PA
9.4. Ischemia Miocardica
9.4.1. mancanza di flusso
9.4.1.1. flusso coronarico inadeguato
9.4.1.1.1. causato da richieste metaboliche non soddisfatte
9.4.1.1.2. riduzione primaria del flusso coronarico
9.4.1.1.3. se estesa compromette funzionalità cardiaca
9.4.2. transitoria
9.4.3. persistente
9.4.3.1. necrosi del miocardio
9.5. Sindrome Anginosi (Angina Pectoris)
9.5.1. Stabili
9.5.1.1. sintomi stabili da almeno 2 mesi
9.5.1.2. attacchi di Angina (dolore in area precordiale)
9.5.1.2.1. specie durante lo sforzo
9.5.1.2.2. angina causata da una o più placche arteriosclerotiche
9.5.1.2.3. gestione farmacologica può avere decorso favorevole
9.5.2. Instabili
9.5.2.1. dolore precordiale compare improvvisamente
9.5.2.1.1. combinazione di un trombo associato a placca arteriosclerotica
9.5.3. Variante
9.5.3.1. causata da spasmo occlusivo
9.5.3.1.1. provoca ischemia trans murale
9.5.3.2. dolore a riposo nelle ore notturne
9.5.3.2.1. ma conservata tolleranza allo sforzo
9.6. Infarto Miocardio Acuto
9.6.1. conseguenza occlusione coronarica acuta e persistente
9.6.1.1. nel 70% dei casi occlusione avviene a livello di una stenosi coronarica alterata
9.6.2. attivazione endotelio vasale come risposta infiammatoria
9.6.2.1. con rilascio citochine può favorire la trombosi
9.6.3. compromette irreversibilmente la funzione di pompa del cuore
9.7. Attività Fisisca
9.7.1. attività fisica proporzionata e regolare benefica
9.7.1.1. diminuzione infiammazione
9.7.1.1.1. modifica profilo infiammatorio
9.7.1.2. diminuzione aggregazione piastrinica
9.7.1.3. benessere psicofisico
9.7.1.4. pazienti con cardiopatia ischemica
9.7.1.4.1. necessaria valutazione e ECG da sforzo
9.7.1.4.2. pazienti ad alto rischio solo in strutture specializzate
9.7.1.5. Agonistica solo sport a limitato impegno
9.7.1.6. adattamenti che innalzano soglia ischemica
9.7.2. attività fisica non regolare
9.7.2.1. aumento attività piastirnica
9.7.2.2. aumento attività sistema adrenergico
9.7.2.2.1. tachiaritmie
10. Sindrome da Sovrallenamento
10.1. esercizio fisico produce adattamenti in molti apparati
10.1.1. compreso quello del sistema immunitario
10.1.1.1. pratica regolare di esercizio fisico protettiva per le infezioni
10.1.1.2. aumentano cellule sistema immunitario nel during e post esercizio
10.1.1.2.1. in particolare granulociti, neutrofili e fagociti
10.1.1.2.2. linfociti T e B ritornano basali nel post (più bassi se sforzo intenso)
10.1.1.3. Citochine aumentano nel during
10.1.1.3.1. Fatica
10.1.1.4. effetti negativi contenuti con adeguata alimentazione
10.1.1.4.1. vitamina C, omega 3
10.2. atleti colpiti da sovrallenamento più esposti alle infezioni
10.2.1. pare dovuta a depressione Sistema immunitario dovuto a depressione glutammina
10.2.1.1. Glutammina fondamentale per i linfociti in sua assenza non possono proliferare
10.2.1.1.1. richieste del muscolo tali che per il sistema immunitario non ne riceve a sufficienza
10.3. Overreaching (Sovraffaticamento)
10.3.1. stato di eccessivo affaticamento
10.3.1.1. caratterizzato da un calo della prestazione dopo carico eccessivo di lavoro
10.3.1.1.1. dopo il riposo si recupera
10.4. OverTraining (Sovrallenamento)
10.4.1. organismo non riesce a recuperare fatica accumulata
10.4.1.1. calo prestazionale permane anche dopo il riposo
10.4.1.1.1. dovuto ad attività fisica troppo intensa
10.4.2. sintomi
10.4.2.1. debolezza, pesantezza e dolore muscolare
10.4.2.1.1. alterazioni del sonno, ridotta motivazioni, infezioni ricorrenti
10.4.2.2. stato di immunodepressione
10.4.2.2.1. dovuto alla glutammina
10.4.2.2.2. microtraumi dovuto ad attività fisica intensa priva di tempi di recuperi
10.5. Fatica
10.5.1. Fatica acuta
10.5.1.1. limitazione acuta della prestazione
10.5.1.1.1. incapacità di sostenre durata e ritmo imposto
10.5.1.2. esaurimento riserve energetiche
10.5.1.2.1. debito alattacido
10.5.1.2.2. esaurimento glicogeno (epatico e muscolare)
10.5.1.2.3. ricostituzione scorte
10.5.1.3. per esercizi sopra soglia anaerobica
10.5.1.3.1. accumulo acido lattico
10.5.1.4. dolre muscolare
10.5.1.4.1. dolore precoce
10.5.1.4.2. dolore tardivo
10.5.2. Fatica Cronica (Overtraining)
10.5.2.1. esaurimento scorte ATP e CP
10.5.2.1.1. impediscono al muscolo di contrarsi
10.5.2.2. alterazione equilibrio idrico
10.5.2.2.1. sangue può diventare viscoso con aumento del lavoro cardiaco
10.5.2.2.2. anche attività in ambiente caldo
10.5.2.3. Diagnosi
10.5.2.3.1. importante riconoscere i sintomi tempestivamente
10.5.2.3.2. valutazione cortisolo e GH
10.5.2.3.3. Sintomi
11. Apparato Emopoietico
11.1. Eritropoiesi controllata dal livello di ossigenazione dei tessuti periferici
11.1.1. Eritropietina EPO stimola produzione globuli Rossi
11.1.1.1. a livello dei Reni
11.1.1.1.1. una volta raggiunto il midollo osseo stimola cellule progenitrici a produrre globuli rossi
11.1.1.2. liberata quando a livello dei chemocettori si rileva calo O2
11.1.1.3. Allenamento in altura
11.1.1.3.1. stimola EPO
11.2. Ferro
11.2.1. in un uomo adulto 3,5-4 g maggior parte nei globuli rossi
11.2.2. Ferritina
11.2.2.1. proteina di trasporto
11.2.3. Ferritinemia:
11.2.3.1. misura delle riserve di ferro dell'organismo
11.2.4. Transferrinemia
11.2.4.1. misura della trasferrina
11.2.4.1.1. trasporta ferro fino al midollo dove lo rende disponibile
11.2.5. Sidermia:
11.2.5.1. misura del ferro libero circolante
11.3. Anemia
11.3.1. riduzione livelli Hb al di sotto di 13g/dl uomo e 12g/dl donna
11.3.2. accompagnata da riduzione ematocrito e ferritinemia
11.3.3. Anemia dell'atleta
11.3.3.1. condizione rara
11.3.3.2. riduzione della Ferritinemia
11.3.3.3. se la quota di ferro che raggiunge il midollo diminuisce possono insorgere
11.3.3.3.1. cefalee, affaticamento, crampi
11.3.3.4. anche a causa sanguinamento gatroenterico
11.3.3.5. in assenza di cause conclamate
11.3.3.5.1. Riposo
11.3.4. Anemia sideropenica
11.3.4.1. Hb scende sotto i valori normali
11.3.4.1.1. ridotta capacità di trasportare Ossigeno
11.3.4.2. nuovi Glubuli rossi hanno dimensioni minori
11.3.4.3. Ematocrito si riduce
11.3.4.4. causata spesso da dieta errata
11.3.4.5. calo performance sportiva
11.4. Ematuria
11.4.1. presenza di sangue nelle urine
11.4.1.1. meccanismo che negativizza le riserve di ferro
11.4.1.2. dovuta a ischemia del nefrone che lascia passare i globuli rossi
11.5. Sudorazione
11.5.1. comporta perdita di ferro
11.6. Emolisi e rabdomiolisi
11.6.1. riduzione dei globuli rossi
11.6.2. es nei maratoneti la rottura dei globuli rossi dovuti a impatto dei piedi
11.6.2.1. perdita Hb
11.6.3. Rabdomiolisi
11.6.3.1. uscita mioglobina dalle cellule muscolari
11.6.3.1.1. seguito di sforzi molto intensi
12. Attività Sportiva e Apparato Respiratorio
12.1. impegno attività toraco polmonare varia a seconda del tipo di attività fisica
12.1.1. attività in Apnea
12.1.1.1. Apnea indispensabile (tuffi)
12.1.1.2. Apnea per mantenimento statica corporea ottimale (tiro con l'arco)
12.1.1.2.1. sollevamento pesi
12.1.2. attività con andamento intermittente
12.1.2.1. con aumento delle pressioni intrapolomnari
12.1.2.1.1. 100m - 200m 400m - atletica leggera
12.1.2.2. senza aumento pressioni intrapolmonari
12.1.2.2.1. nuoto, sci da fondo
12.1.3. aumento della ventilazione senza aumento pressioni intrapolmonari
12.1.3.1. attività aerobiche
12.1.3.2. può avere un andamento intermittente
12.1.4. Giudizio di idoneità
12.1.4.1. accertamenti diagnostici di primo livello
12.1.4.1.1. Spirometria
12.1.4.1.2. valutazione clinica
12.1.4.2. possono essere effttuate prove farmacologiche di bronco stimolazione
12.1.4.2.1. permettono di valutare reversibilità di una ostruzione bronchiale
12.2. Asma
12.2.1. malattia infiammatoria cronica
12.2.1.1. con episodi di ostruzione bronchiale
12.2.1.1.1. ruolo dei mastociti e eosinofili (alterazioni strutturali)
12.2.1.2. allergia principale fattore patogenetico
12.2.2. Flogosi
12.2.2.1. infiammazione dovuta a esagerata risposta bronchiale a stimoli di varia natura
12.2.3. può essere indotto da esercizio fisico
12.2.3.1. broncospasmo indotto da esercizio fisico
12.2.4. diagnostica con spirometria
12.2.4.1. sindrome disventilatoria ostruttiva in genere
12.2.5. Fase critica con sintomi
12.2.5.1. attività con protezione farmacologica
12.2.5.1.1. beta 2 agonisti
12.2.6. Fase stabile
12.2.6.1. senza sintomi
12.2.6.1.1. si valuta ostruzione brochiale
12.3. Broncospasmo
12.3.1. restringimento transitorio da esercizio fisico intenso
12.3.1.1. in soggetti con iper attività bronchiale
12.3.1.1.1. di base soggetti asmatici
12.3.2. tosse secca sibilante fino alla dispnea
12.3.2.1. fino a richiedere un Beta2 Agonista
12.3.2.2. dopo esercizio aerobico di 4-5 minuti sub massimale
12.3.3. Accade perchè mucosa bronchiale non riesce a riscaldare e idratare l'aria
12.3.3.1. raffredamento mucosa stimolare recettori irritativo per via vagale
12.3.3.2. perdita di acqua a carico del fluido che riveste la mucosa
12.3.3.2.1. maggiore concentrazione di soluti
12.3.4. Asmatici possono prevenire con Beta 2 agonisti
12.3.4.1. 30 minuti prima esercizio
12.3.4.2. anche con un riscaldamento a bassa intensità
12.3.4.2.1. si sfrutta la broncodilatazione simpatica iniziale
12.3.5. Corsa attività più asmogena
12.3.5.1. nuoto quello meno grazie alle condizioni di umidità
12.3.5.2. sconsigliate attività in quota e sport motoristici (asma imprevedibile)
12.4. Broncopneumopatia cronica ostruttiva BPCO
12.4.1. malattia respiratoria cronica
12.4.1.1. abnorme risposta infiammatoria delle vie aeree e del parenchima polmonare
12.4.1.1.1. dovuta inalazione fumo sigaretta o altri inquinanti
12.4.1.2. alterazione delle vie respiratorie
12.4.1.2.1. ostruzione aerea ed enfisema
12.4.1.3. enfisema
12.4.2. Spirometria indagine fondamentale per la diagnosi
12.4.2.1. Velocità espiratoria massima
12.4.2.2. capacità vitale
12.4.2.3. capacità funzionale residua
12.4.2.4. rapporto VEMS/CVF
12.4.2.4.1. per valutazione
12.4.3. valutazione medico sportiva
12.4.3.1. soggetti con grado di ostruzione più o meno elevato BPCO
12.4.3.1.1. prove di funzionalità a riposo non forniscono dati sufficienti
12.5. Pneumotorace
12.5.1. presenza di aria nel cavo pleurico
12.5.1.1. crea una pressione negativa durante gli atti respiratori
12.5.1.1.1. pneumotorace primitivo spontaneo
12.5.1.1.2. pneumotorace secondario spontaneo
12.5.1.1.3. Pneumotorace iperteso
12.5.1.2. complicanza si instaura con sanguinamento
12.5.1.2.1. necessario intervento chirurgico
12.5.2. Sintomi
12.5.2.1. improvviso dolore, dispena, tosse secca
12.5.3. attività sportiva solo dopo remisisone
12.5.3.1. rischio recidive
12.5.3.1.1. prendere in considerazione il quadro radiografico
12.5.3.2. NO attività subacquee
12.5.3.2.1. attenzione a escursionismo sopra 1200m
12.5.3.3. attenzione a attività in iper o ipobaria